Alcune riflessioni sul Cyberpunk

Il mio interesse generale per la Cibernetica, divenuto poi più nello specifico interesse per i Sistemi Complessi in musica, nasce nel corso del 2020 come un focus di un interesse più ampio per la critica sociale "legata alla possibilità di un pericoloso sviluppo senza limite della tecnologia e di un controllo capillare dell'individuo da parte di una società oppressiva" - che sono le parole con cui Wikipedia descrive il Cyberpunk. Secondo il vocabolario di Treccani invece, per Cyberpunk si intende un "genere della narrativa e del fumetto di fantascienza affermatosi negli anni Ottanta del sec. 20° negli Stati Uniti, che, in una società metropolitana postindustriale, informatizzata e violenta, caratterizzata dal controllo monopolistico delle informazioni e dalla manipolazione tecnologica dell’ambiente e del corpo umano, rappresenta eroi solitarî, spesso socialmente emarginati, ma abili nello sfruttare la tecnologia per opporsi al controllo e all’oppressione che reti di multinazionali e di organizzazioni malavitose esercitano sulla società. Con lo stesso termine si indica anche un movimento politico-culturale, sviluppatosi negli Stati Uniti e in Europa nell’ambito delle culture alternative giovanili, che si oppone al monopolio delle reti d’informazione e delle banche di dati di pubblica utilità battendosi per un libero e democratico accesso a queste, ma anche per una rigorosa protezione dei dati privati riguardanti il singolo cittadino." Per me scoprire che questa società fantastica del Cyberpunk, luogo in cui si manifestavano certe paure per il futuro, "era in realtà" la società distopica in cui sono nato e cresciuto nel corso del 21° sec., fu una presa di consapevolezza violenta che mi spinse ad una reazione, manifestatosi nello studio di queste critiche sociali che descrivono il nostro mondo, e nella composizione musicale che cercasse di materializzare la volontà di ribellione messa in evidenza da questa critica. Il mio percorso è stato ed è ancora oggi un "circuito del tempo", citando il titolo del libro di Agostino di Scipio, nel senso che più ho scoperto leggendo e studiando del passato e più innegabilmente ho rivisto la mia stessa biografia da differenti nuove prospettive ad ogni nuova scoperta. A partire dalla letteratura post-marxista come nella società dello spettacolo di Guy Debord, ed arrivando fino ai movimenti più recenti come quello dell'Accelerazionismo, e gli scritti di Mark Fisher che descrive esattamente in modo critico il mondo in cui sono nato e cresciuto, i presagi manifesti nel Cyberpunk sono sempre di più stati evidenti per me nella realtà. Mark Fisher definisce il movimento in cui sono cresciuto musicalmente prima del mio percorso accademico in Conservatorio, come "post-rave", o con le parole di Simon Reynolds come "hardcore continuum", un movimento musicale con un terreno quello della "jungle" giungla urbana in cui la tecnologia digitale viene utilizzata per produrre suoni privi di correlati preesistenti, ed il fine ultimo non era una celebrazione univoca dell'urbano, ma la liberazione di una libido soppressa nell'impulso distopico. E così già da adolescente mi ritrovavo a mettere dischi drum and bass e ad ascoltare quella che tanti anni dopo per me sarebbe diventata una forma di ribellione alle imposizioni del nostro mondo attuale. La mia ricerca, dal punto di vista personale, non è altro che un tornare a seguire un filo rosso che è sempre esistito nella mia vita, e che ho tracciato io stesso senza accorgermene, da sempre lì e solo in attesa di essere ri-scoperto al momento giusto. 22-05-2022